Il commissario by Sven Hassel

Il commissario by Sven Hassel

autore:Sven Hassel
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
editore: BUR
pubblicato: 2012-05-31T16:00:00+00:00


Obergefreiter caricatore Wolfgang Ewald Kreutzfeld

Posta Militare 23645

Deutsche Wehrmacht

Russia

Caro fratello,

non devi pensare che ti voglia bene perché comincio la lettera con un caro e un fratello. Tu sei Wolfgang l’ubriacone... lo sanno tutti. Ti scrivo questa lettera per farti sapere che non hai alcun motivo di gongolarti al pensiero che la tua sorella più giovane, Emilie Louise Bock-Kreutzfeld, come si chiamava, possa esser stata ammazzata dalla roba che gli inglesi e gli altri subumani stanno facendo cadere su Amburgo di questi tempi.

Anche la mamma è ancora viva, ma lei non vuol più sentire parlare di te e mi ha detto di non mandarti i suoi saluti. So quanto ti riesce difficile leggere le lettere. Così scrivo questa molto lentamente perché tu non rimanga confuso quando la leggerai. Mi aspetto di vederla tornare al mittente, così saprò che sei morto.

Tu sei un porco fottuto, ecco che cosa sei. Tutti qui dicono che in Russia stanno combattendo disperatamente, tutti hanno qualcuno della famiglia che è rimasto ammazzato. La mamma era sicurissima che anche tu fossi saltato in aria con qualcuna di quelle granate che sparano lì da voi. Ma, come al solito, ci fai i dispetti. Non abbiamo dimenticato quella volta che ti sei fregato i soldi del contatore del gas a moneta, e la pula della Davidstation è arrivata con l’esattore per arrestare la mamma. Siamo rimasti molto delusi, questo te lo posso dire, quando l’ufficiale politico che si è trasferito nel vecchio museo dietro la Stazione Centrale – lo sai, no, quella casa grigia con le vecchie aquile del Kaiser, dove tu e David avete sgraffignato le tende quando volevamo rimettere un po’ a posto la casa – quando l’ufficiale politico, dicevo, ci ha detto che stai benissimo e che non ti è successo niente in guerra. La mamma ha avuto un collasso per la delusione quando lo ha sentito, e ha pianto molto. Aveva già calcolato la pensione che le sarebbe spettata. L’ufficiale politico l’ha consolata dicendole d’essere sicuro che ti saresti lasciato ammazzare presto. Le ha dato una razione extra di burro e anche qualche tagliando per il pane.

Mi dispiace doverti scrivere questa lettera, dato che sono tua sorella e tutto il resto, e doverti dire che sei un mascalzone al quale nessuno dovrebbe scrivere. Se tu dovessi tornare ad Amburgo e andare con la metropolitana fino ad Altona – cosa che spero non farai mai –, non ritroveresti la nostra casa. Ci siamo trasferiti fuori, a Langenhorn, sull’altro lato della caserma delle ss. Là succede di tutto. Se guardiamo dalla finestra al mattino presto, li vediamo fucilare i traditori e persone simili. Quando non ci sono traditori da fucilare, si esercitano sparando su sagome di cartone. Così non abbiamo più bisogno di una sveglia, il che è una bella fortuna perché la sveglia vecchia non cammina più. Cominciano a sparare ogni mattina alle cinque, e quella è l’ora in cui ci alziamo.

Io continuo a pulire i treni delle ferrovie e viaggio gratis mentre lavoro. Sono diventata assistente di seconda classe alle pulizie delle Ferrovie dello Stato e ho le spalline di treccia blu.



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